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da oltre 30 anni nel settore dell’impiantistica civile

Impianti di filtrazione aria e ventilazione

Unitamente agli impianti centralizzati di riscaldamento e condizionamento manuteniamo anche macchine capaci di filtrare l’aria esterna e /o di rinnovo e distribuirla nell’edificio interessato.
Realizziamo impianti aeraulici e soluzioni efficienti come i recuperatori di calore, che permettono un rinnovo dell’aria ambiente riducendo i consumi per il riscaldamento.

Impianti anti “legionella”

Legionella, con questo termine vengono indicate tutte le forme di infezione causate da varie specie (circa 42) di batteri aerobi, la più pericolosa è la legionella pneumophila alla quale sono addebitati circa il 90% dei casi di legionellosi. Questa tipologia di legionella si tratta di un batterio ubiquitario, che riconosce il proprio serbatoio nelle acque superficiali e termali, nelle apparecchiature dell’aria condizionata ed anche nell’acqua potabile. La moltiplicazione batterica è favorita dal ristagno delle acque, dalla formazione di sedimento e/o di presenza di sostanze biodegradabili, da temperature comprese tra i 35 e i 45°C, condizioni riscontrabili nelle acque termali e negli impianti dell’acqua calda sanitaria.

Considerando le condizioni sopra elencate risultano a rischio tutti gli impianti ed i trattamenti tecnologici di distribuzione dell’acqua, in pratica negli impianti che comportano un moderato riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione c’è maggiore probabilità che si formino i batteri.

Naturalmente vista la normale presenza in natura del batterio, l’unica strategia adottabile è evitare o meglio prevenire la diffusione negli impianti della legionellosi, prevenzione che nasce dalla corretta progettazione dei nuovi impianti:

  • corretta filtrazione dell’acqua (evitare l’ingresso di microrganismi nutrienti della Legionella)
  • trattamenti anticalcare dell’acqua calda sanitaria (evitare la formazione di incrostazioni nutrienti della Legionella)
  • trattamenti antincrostanti delle tubazioni (evitare la formazione di biofilm sulle tubazioni – biofilm: cioè ad aggreganti costituiti da altri batteri, alghe, polimeri e Sali naturali)
  • attenta progettazione e realizzazione delle reti di distribuzione al fine di evitare zone di ristagno (terminali ciechi o con scarsa circolazione)
  • attento isolamento termico delle reti di distribuzione e ricircolo (perdita di temperatura lungo il percorso)
  • attenta portata di ricircolo (al fine di mantenere alte le temperature in tutte le tubazioni costituenti la rete di distribuzione)

Normalmente però siamo ad intervenire su impianti esistenti, di cui non conosciamo con esattezza lo sviluppo della distribuzione interna alle murature, in cui solo la manutenzione periodica può contribuire in modo efficace a prevenire la contaminazione e la diffusione dei batteri; nel caso in oggetto è valutato l’intervento sugli impianti centralizzati di produzione acqua calda sanitaria.

Nel corso degli ultimi anni si sono sperimentati vari sistemi per combattere questo annoso problema. Il susseguirsi di sperimentazioni e decreti legislativi ci ha fornito un ampio panorama di soluzioni, senza però fornirci una soluzione ottimale. La prevenzione deve pertanto essere articolata e strutturata per potere offrire le migliori garanzie di successo.


I risultati migliori in termine di prevenzione si sono ottenuti con trattamenti di shock termico o tramite l’impiego di dosaggi in continuo di specifici prodotti disinfettanti come il biossido di cloro e l’ipoclorito di sodio. Il dosaggio può avvenire con diverse tipologie di macchine, più o meno sofisticate, scelte e studiate in base alla tipologia dell’impianto dove andranno installate.

Il corretto dosaggio di questi specifici disinfettanti, abbinato ad un servizio di manutenzione programmata adeguato, permette di controllare e prevenire il problema della proliferazione della Legionella.
Nei casi in cui si debba intervenire a seguito di una rilevazione di contaminazione da Legionella è opportuno intervenire tempestivamente con un piano immediato di bonifica dell’impianto mediante una clorazione shock, per riportare la soluzione a livelli di sicurezza e permettere, una volta apportati gli opportuni accorgimenti, di poter partire da un “punto zero” e valutare l’efficacia delle contromisure adottate.

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